Nell’incontro che si è tenuto a Calizzano il 29 Aprile molto apprezzati e coinvolgenti sono stati gli interventi di Giulia Odella e Irene Scognamiglio, due ragazze che svolgono attività di volontariato con Anteas nella casa di riposo e che hanno con concetti molto profondi e veri esposto la loro esperienza.
E’ stato visivamente un bellissimo esempio di come i giovani possono essere insieme spensierati e anche impegnati in attività che danno molto agli anziani e nel contempo arricchiscono di contenuti loro stessi.
Ci pare quindi bello e opportuno pubblicarli affinché la loro esperienza possa essere da stimolo positivo per altri giovani.
Siamo anche certi che le loro parole interpretano anche i sentimenti degli altri ragazzi che fanno volontariato e che non mancheranno di evidenziare le loro esperienze.
Valori che sono stati anche al centro della conclusione della mattinata con gli alunni che hanno coinvolto tutti i partecipanti cantando SI PUO’ DARE DI PIU’.
E’ stata in sostanza una bella giornata per il volontariato che quando parla la voce dei giovani significa
La SOLIDARIETA’ HA UN FUTURO
Roberto Grignolo
Intervento di Giulia Odella
Ho conosciuto Anteas tramite la scuola, quando frequentavo la prima media, infatti, tutto l’istituto comprensivo aveva lavorato sulla tematica della solidarietà con le persone più deboli ed in particolare con coloro che si dicono facciano parte della “terza età”, nell’ambito di un progetto realizzato collaborando proprio con tale associazione.
Nella mia famiglia le persone più anziane, peraltro ancora molto attive, hanno sempre avuto e conservano un ruolo importante: da loro ho avuto molto, ho stretto legami saldi e per la perdita di persone a me care ho sofferto molto ,porto con me ed è parte di me tutto ciò che con l’esempio mi hanno insegnato.
L’universo anziani quindi per me, dato l ‘ambiente in cui e vivo e l’educazione ricevuta, non è mai stato un mondo a parte … forse anche per questo, unitamente al fatto che possiedo quella che una mia prof dice essere una spiccata sensibilità verso le problematiche del vivere, quando due amiche più grandi mi hanno proposto di far volontariato in casa di riposo ho accettato con entusiasmo … La prima volta che ho incontrato gli ospiti, a dir la verità, ero un po’ impacciata …dicevo tra me:” cosa farò?” “cosa dirò?”… Non sapevo … Ma quando sono stata là … tutto è diventato semplice! Non c’è nulla di particolare da fare o da dire, basta “essere” ed “ esserci”. Basta rapportarsi agli altri con la disponibilità di chi desidera un incontro con un’ altra persona e la magia si compie … Come diceva Exupery nel “ Piccolo Principe” ci si “addomestica” si creano legami ed è bellissimo …
Quelle persone non sono più ospiti anonimi, ma Franca, Giuseppe, Angela …ognuno con la propria personalità, ognuno con la voglia di condividere ancora … Con loro, da loro ho imparato tanto: che si può essere soli in mezzo alla gente e tutto ciò è molto doloroso e nessuno dovrebbe mai esserlo, ma anche che la vita è bella e si può essere felici a 90 anni, mi sono resa conto che dietro ogni volto c’è una storia, che a volte quel viso nasconde una situazione o condizione cosi tragica che nessuno vorrebbe mai vedere o della quale vorrebbe sentire parlare; ho provato sulla mia pelle che si può ricevere gioia da un semplice sorriso e che tale gioia si moltiplica se quel sorriso nasce da un incontro…
Ora il tempo dedicato ai miei amici “grandi” è un momento della settimana atteso …non è un sacrificio, è un impegno da portare avanti con serietà che ci sta arricchendo e che, sono sicura, contribuirà a farci diventare adulte.
Credo che l’iniziativa di Anteas abbia un grande valore: costruisce un ponte tra due età che, al di là delle apparenze, hanno molto da darsi e si completano a vicenda…
Consiglierei a tutti i miei coetanei di provare quest’esperienza: noi ragazzi cerchiamo emozioni, ma molto spesso in modi pericolosi o sbagliati … mettendovi in gioco così come ci propone Anteas, scoprirete forse una dimensione nuova, il vostro cuore batterà, vi emozionerete e sarà bello!
Giulia Odella
Intervento Irene Scognamiglio
Ho conosciuto l’associazione Anteas come Giulia nelle scuole medie. Poi, alla fine dell’anno scorso, sapendo di due amiche più grandi che aderivano al progetto “solidarietà a domicilio nelle case di riposo” rivolto agli studenti dalle terze classi in poi, ho colto l’occasione per intraprendere anch’io questa nuova esperienza, anche se frequento solo la prima AFM. Grazie alla mia famiglia ho imparato che fare qualcosa per gli altri arricchisce anche noi stessi, perchè gli altri (in questo caso i nonni) hanno sempre qualcosa da insegnare anche a noi.
Andiamo dai nonni ogni settimana e trascorriamo con loro una o due ore e insieme giochiamo a carte, facciamo piccoli lavori manuali e chiaccheriamo o “spettegoliamo” un po’. Il tempo per stare insieme non è molto ma basta per regalare e ricevere un sorriso che vale più di mille parole.
Irene